Salute
Globuli Rossi e RBC Alti: Cause
I globuli rossi (eritrociti o emazie) sono cellule che appartengono al sangue; quest’ultimo è composto da una frazione liquida (il siero), e da una corpuscolata (globuli rossi, globuli bianche e piastrine).
La principale funzione degli eritrociti è quella di trasportare l’ossigeno dai polmoni (dove arriva veicolato dall’aria che si respira) verso tutti i tessuti.
Fisiologicamente sono presenti 5-6 milioni per millilitro di sangue nell’uomo e 4,5-6 milioni per millilitro di sangue nella donna.
Si tratta di cellule anucleate (prive di nucleo) dotate di citoplasma e di membrana cellulare, con una tipica forma a disco biconcavo, che consente un’estrema facilità di movimento all’interno dei vasi sanguigni, al fine di assicurare una corretta funzione circolatoria.
Il loro compito è quello di trasportare l’ossigeno mediante l’emoglobina, una proteina contenente ferro, che forma dei legami reversibili con l’ossigeno; in questo modo il gas viene legato a livello dei polmoni, poi, dopo essere stato trasportato nei vari tessuti, viene liberato.
Il processo di formazione dei globuli rossi (eritropoiesi) avviene a livello del midollo osseo ed ha una durata di circa 5 giorni; una volta immessi in circolo, gli eritrociti hanno una vita di quattro mesi ed infine, non essendo in grado di riprodursi, vengono eliminati dal fegato e dalla milza.
Per calcolare la quantità di eritrociti circolanti si effettua un semplice esame del sangue completo di emocromo, da cui si ottengono, oltre ad altri, i seguenti valori, riferiti sempre ad un millilitro di liquido ematico:
- RBC, numero di globuli rossi;
- WBC, numero di globuli bianchi;
- PLTS, numero di piastrine.
Analizzando questi valori si può ricavare un’elevatissimo numero di informazioni sullo stato di salute di un individuo.
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RBC alto è un sintomo per varie patologie
L’RBC (Red Blood Cells) è un indice del numero di eritrociti calcolato per un millilitro di sangue; un suo aumento oppure una sua diminuzione sono segnali di anomalie che possono preludere all’insorgenza di patologie, anche gravi, e che quindi richiedono sempre approfondimenti diagnostici.
Quando l’RBC supera il valore fisiologico di riferimento, si parla di policitemia oppure di globuli rossi alti; qualora tale condizione fosse lieve e transitoria, non subentrerebbe alcun problema per la salute, se invece l’incremento fosse serio e perdurasse nel tempo, si verificherebbe un pericoloso aumento di densità sanguigna, con conseguenti difficoltà circolatorie, soprattutto a livello capillare. La carente ossigenazione che ne deriva rappresenta un importante fattore predisponente per gravi patologie cardiache come l’angina, l’infarto oppure l’ictus.
Vi sono dei sintomi caratteristici che insorgono quando l’RBC si è alzato e che consistono in:
- mal di testa;
- vertigini e capogiri;
- difficoltà respiratorie, soprattutto durante uno sforzo;
- forte affaticamento che insorge anche in seguito a sforzi minimi;
- dolori articolari diffusi oppure localizzati a livello degli arti superiori;
- vampate di calore e sudorazione profusa;
- tachicardia di media entità (fino a 110 battiti al minuto) che può aumentare progressivamente;
- gonfiore della milza che appare palpabile anche fuori dalla sua sede anatomica;
- problemi alla vista, soprattutto diplopia (visione doppia), visione sfuocata, comparsa di corpi luminosi nel campo visivo.
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Le cause dell’RBC alto sono molto numerose
Quando si scopre di avere un RBC alto, risulta di fondamentale importanza stabilire quali siano le cause che lo hanno prodotto.
Le possibilità sono numerose e vanno da disturbi di poco conto fino a malattie molto gravi; soltanto degli approfondimenti clinici mirati ed analisi diagnostiche specifiche possono aiutare a formulare una diagnosi corretta.
– Cause genetiche: in alcuni individui, il corredo cromosomico porta alcune mutazioni che inducono un’anomala produzione di eritrociti; si tratta di un disturbo congenito che non ha cause esterne.
– Forte disidratazione: in seguito ad episodi di vomito inarrestabile, di diarrea profusa, di diabete scompensato o anche a causa di gravi ustioni, il paziente può incorrere in disidratazione che, diminuendo la componente plasmatica del sangue, fa aumentare l’RBC.
– Cardiopatia: quando il cuore non riesce a pompare in maniera efficace il sangue nelle arterie si verifica una diminuita ossigenazione dei tessuti e contemporaneamente un aumento della sintesi di eritrociti, con innalzamento dell’RBC.
– Fibrosi polmonare: si tratta di una patologia a carico del polmone che perde parzialmente la sua funzionalità; di conseguenza diminuisce l’ossigenazione del sangue che innesca un incremento nella produzione di globuli rossi.
– Carcinoma renale: è una neoplasia a carico del tessuto renale che, aumentando la sintesi di eritropoietina (l’ormone che stimola la produzione degli eritrociti), causa un incremento del RBC.
– Farmaci: alcuni principi attivi contenuti in farmaci, come ad esempio la gentamicina (antibiotico), la metildopa, alcuni ipotensivi, il testosterone (ormone) possono far aumentare il numero di eritrociti.
– Altitudine: a volte accade che portandosi ad alte quote, il midollo osseo venga stimolato a produrre molti globuli rossi, aumentando l’RBC.
– Sforzi fisici: anche un’eccessiva attività sportiva può incrementare la produzione dei globuli rossi, con conseguente innalzamento del RBC che, in questo caso, risulta di natura transitoria in quanto può ritornare alla norma sospendendo gli sforzi fisici.
Una volta stabilita la causa dei globuli rossi alti, è molto importante cercare di porvi rimedio attraverso un programma terapeutico mirato, che sarà differente a seconda della diversa diagnosi, preferibilmente formulata da un medico specialista in questo ambito.
Un primo approccio è sicuramente quello relativo ad un mutamento del regime nutrizionale, con la riduzione delle carni rosse e di tutti gli alimenti ricchi di ferro. È inoltre molto importante assicurare una corretta idratazione, assumendo almeno due litri di liquidi al giorno.
Bisogna, quando consentito, evitare l’uso di diuretici, di bevande alcoliche e di caffeina; e, potendo, smettere completamente di fumare; è poi sempre consigliabile avere uno stile di vita sano e dormire per un numero sufficiente di ore.
Soltanto in casi molto gravi si ricorre ad una terapia endovenosa con infusione lenta di liquidi, allo scopo di ripristinare un corretto volume plasmatico.
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