Salute
Infortunio al ginocchio: i 3 step per superarlo in fretta
L’infortunio al ginocchio rappresenta un disturbo frequente per gli sportivi
L’infortunio al ginocchio rappresenta un disturbo frequente per gli sportivi. In particolar modo, coloro che nell’attività sportiva agonistica vanno a sforzare questa articolazione con arresti e ripartenze, atterraggio dopo un salto, torsioni e molte altre attività: tutti sforzi legati a questa importante giuntura.
La fase riabilitativa post-trauma (ed eventualmente post-intervento, laddove questo si renda necessario) ha una durata variabile a seconda del tipo di lesione riscontrata e della risposta più o meno veloce che il ginocchio ha in fase di recupero. Per questo motivo il percorso riabilitativo deve essere sempre altamente personalizzato. È fondamentale porsi obiettivi adeguati all’età, al grado di allenamento, al peso e a molte altre caratteristiche di ogni persona.
In linea generale possiamo affermare senza timore di sbagliare che il recupero dell’infortunio, per uno sportivo, segue 3 distinte fasi da raggiungere nell’ordine esatto nel quale verranno qui di seguito elencate. In caso di necessità, si può contattare un’azienda esperta nella riabilitazione del ginocchio come kinetcroma.it che consegnerà direttamente a casa la strumentazione di supporto.
Il primo e indispensabile passo riguarda il recupero del ginocchio per quanto attiene alle normali attività di tutti i giorni. In questa fase la gran parte del lavoro di riabilitazione sarà concentrata innanzitutto sul controllo del dolore e del gonfiore, i due elementi solitamente più difficili da gestire in questo primo momento. La fisioterapia ha qui il compito di migliorare inoltre la flessibilità dell’articolazione, di aumentare la forza dei muscoli coinvolti e di rieducare al cammino: primo step fondamentale per poi riprendere gradatamente gli sforzi maggiormente complessi, legati alla propria attività sportiva specifica.
In una seconda fase più avanzata, la riabilitazione si concentra in maniera più specifica sulla forza dei muscoli, sulla corsa e sulla rilevazione strumentale dei progressi ottenuti dallo sportivo nella sua condizione atletica generale. L’obiettivo finale resta in ogni caso lo stesso. Giorno dopo giorno la riabilitazione avrà il compito di superare la rigidità articolare, di aiutare la meccanica dei legamenti danneggiati, di migliorare la circolazione non solo venosa ma anche linfatica dell’arto e, di conseguenza, di prevenire altri tipi di disturbi circolatori più seri.
Solo in un terzo momento, quando le prime due fasi riabilitative avranno dato gli esiti sperati, sarà possibile affrontare un percorso di recupero volto a riprendere il gesto sportivo specifico. Un esperto del settore suggerirà come eseguire correttamente i movimenti superando, oltre che il limite fisico già ampiamente affrontato con esercizi a corpo libero e riabilitazione con elettromedicali, anche quello psicologico che molto spesso rappresenta per l’atleta il momento più delicato e complesso di tutto questo percorso.
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