Salute

Monociti Alti nel sangue: Cosa sono e quali sono le cause

Cosa sono i monociti

I monociti sono dei leucociti (globuli bianchi) il cui compito è partecipare attivamente ai processi immunitari dell’organismo, fagocitando gli agenti infettanti responsabili dell’insorgenza di varie infezioni.
Si distinguono dagli altri leucociti per le notevoli dimensioni e per l’aspetto del loro nucleo che appare di forma ovale.
Vengono sintetizzati a livello del midollo osseo per essere immessi nel circolo sanguigno attraverso cui giungono poi nei tessuti, dove, maturando, si trasformano in macrofagi.

Comunemente detti “spazzini del sangue” queste cellule sono considerate dei fagociti per la loro spiccata attività di inglobare e digerire particelle anche di grandi dimensioni; dopo tale processo, i monociti trasformati in macrofagi inseriscono i frammenti molecolari, prodotti dalla digestione, sulla propria membrana cellulare, per partecipare alla risposta immunitaria.

Inoltre sono in grado di fagocitare e quindi di eliminare anche le cellule morte che tendono ad accumularsi nei tessuti.

Le funzioni dei monociti possono essere riassunte in:

  • fagocitosi di agenti infettanti;
  • uccisione degli stessi dopo la loro digestione;
  • fagocitosi di cellule morte;
  • risposta immunitaria;
  • sintesi di molte proteine, tra cui quelle interessate al processo di coagulazione sanguigna, come la transferrina e l’interferone.

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Attraverso un semplice esame del sangue è possibile stabilire il numero di monociti circolanti nel sangue, che rappresenta un importante valore diagnostico: si tratta di effettuare la lettura dell’emocromo completo e della formula leucocitaria, seguita dall’osservazione dello striscio ematico.

In condizioni fisiologiche i monociti sono 600 per ogni millilitro di sangue e costituiscono circa il 6% di tutti i leucociti circolanti.

I monociti alti nel sangue sono indicatori di varie patologie

Un aumento del numero di queste cellule viene definito monocitosi e può indicare l’insorgenza di numerose malattie che sono:

  • alcune sindromi infettive (febbre tifoide, tubercolosi, brucellosi, endocardite, malaria, sifilide);
  • stati pre-leucemici;
  • malattie del sangue (anemia emolitica, leucemia monocitica, linfoma, neutropenia);
  • colite ulcerosa;
  • cirrosi epatica;
  • lupus eritematoso sistemico (LES), artrite reumatoide;
  • stati di convalescenza.

La presenza di monociti alti nel sangue, nella maggioranza dei casi, segnala una malattia infettiva in atto, ma anche alcune patologie di natura autoimmune; in ogni caso è sempre consigliabile effettuare ulteriori approfondimenti per arrivare ad una diagnosi certa.

Le cause dei monociti alti nel sangue sono rappresentate da malattie di vario tipo

La scoperta di una monocitosi ematica rappresenta un segnale di allarme che indica la presenza di qualcosa di anomalo che sta verificandosi nell’organismo.

– Anemia emolitica: si tratta di uno stato patologico in cui l’emoglobina presenta valori molto bassi causati sia da una diminuita sintesi da parte del midollo osseo, sia da un’elevata emolisi (distruzione), con successivo incremento numerico dei globuli bianchi.

– Leucemia: è una forma tumorale consistente nella proliferazione incontrollata di cellule staminali indifferenziate circolanti nel sangue. Esistono differenti tipi di leucemia, che può essere acuta oppure cronica: il fattore che le accomuna tutte è rappresentato dal fatto che, in ogni caso, i cloni neoplastici si moltiplicano in maniera imprevedibile distruggendo le cellule emopoietiche normali e determinando un forte aumento di globuli bianchi circolanti.

– Linfoma: con questo termine si denominano numerosi carcinomi del tessuto linfoide caratterizzati da anomali aumenti di leucociti; esistono due categorie di linfomi, quelli di Hodgkin e non-Hodgkin.

– Neutropenia: si tratta di una malattia del sangue in cui si verifica una marcata diminuzione del numero di granulociti neutrofili, e conseguente incremento di tutta la popolazione dei leucociti circolanti.

– Febbre tifoide: è una grave malattia infettiva sistemica causata dal batterio Salmonella enterica che produce anomali aumenti a livello dei globuli bianchi.

– Tubercolosi: si tratta di una patologia infettiva di natura batterica prodotta dal Mycobacterium tubercolosis (bacillo di Koch) che, tra l’altro, incrementa notevolmente la popolazione di globuli bianchi.

– Brucellosi: è ancora una patologia infettiva di tipo batterico indotta dal microrganismo patogeno Brucella che interessa l’apparato gastro-intestinale con una sintomatologia piuttosto importante, aumentando il numero dei leucociti.

– Endocardite: si tratta di un grave stato infiammatorio della membrana endocardica che può comportare conseguenze assai pericolose per il cuore e che si ripercuote anche su tutta la popolazione dei globuli bianchi.

– Malaria: è una parassitosi provocata da microrganismi appartenenti ai protozoi che colpisce tutto l’organismo con una serie di sintomi notevolmente debilitanti e che, di conseguenza, produce un’innalzamento numerico dei leucociti.

– Sifilide: è una patologia altamente infettiva causata dal batterio Treponema pallidum che implica una spiccata risposta immunitaria con innalzamento del numero di monociti circolanti.

– Colite ulcerosa: consiste in una sindrome infiammatoria a carico della mucosa del colon che presenta delle zone ulcerate con perdita degli strati più superficiali delle cellule; in tale situazione si nota un’anomala moltiplicazione dei monociti.

– Cirrosi epatica: si tratta di una patologia cronica e progressiva che interessa il tessuto epatico, caratterizzata da una degenerazione degli epatociti (cellule del fegato) e che produce anche un incremento nella sintesi di leucociti.

– LES (Lupus Eritematoso Sistemico): è una malattia cronica di tipo autoimmune a carico di vari settori dell’organismo che, tra l’altro, innesca un incremento della sintesi della popolazione leucocitaria.

– Artrite reumatoide: si tratta di una forma infiammatoria cronica progressiva a genesi autoimmune, che interessa principalmente le articolazioni ma anche organi differenti, e che provoca anche la moltiplicazione dei globuli bianchi.

– Stato di convalescenza: consiste in un insieme di processi metabolici che si verificano in seguito a lunghi periodi di malattia, che hanno debilitato in maniera progressiva tutto l’organismo. Uscendo dalla fase acuta di una patologia, si verificano molte reazioni tendenti a ripristinare l’equilibrio tra le differenti funzioni organiche. Uno dei principali supporti per il ritorno alla normalità è rappresentato dalla stimolazione del sistema immunitario, con relativo incremento della sintesi di leucociti, ed in particolare della popolazione monocitaria.

Concludendo, quando ci si trova di fronte ad una monocitosi, si ipotizzano in primo luogo disordini di natura infiammatoria, ma tale condizione può far pensare anche alla presenza di malattie croniche, a carico di vari apparati dell’organismo. Bisogna comunque ricordare che piccoli valori di innalzamento dei monociti possono non avere alcun significato clinico.

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