Salute
Problemi ai denti del giudizio: cause, conseguenze e rimedi
La salute della nostra bocca è fondamentale per salvaguardare anche la salute del resto del nostro corpo, ecco perché è importante prendersene cura tutti i giorni sin da piccoli. Per mantenere la nostra bocca dall’aspetto bello e sano, la soluzione migliore è quella di riuscire a bilanciare una corretta alimentazione con una perfetta igiene orale che prevede, oltre alla classico combinazione spazzolino e dentifricio, anche l’utilizzo del collutorio ancora meglio se collutorio alla clorexidina e filo interdentale.
- FUNZIONE: collutorio pronto all’uso con forte attività antisettica per trattamenti d'urto post intervento
- AZIONE: collutorio antisettico ad ampio spettro utile nel trattamento d’urto quando è necessario un abbattimento rapido, immediato e consistente della flora batterica nel post intervento nel cavo orale
- CLOREXIDINA: antibatterico utilizzato per il trattamento rapido post intervento chirurgico, lesioni da protesi, infezioni parodontali, lesioni e ulcere da apparecchi ortodontici o protesi dentali
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Prendersi cura giorno dopo giorno della salute della propria bocca permette così di scongiurare vari tipi di malattie che possono colpire denti e gengive. Ciò però che non può essere previsto né evitato a causa di ragioni che derivano dalla natura intrinseca del dente è come nascerà il dente del giudizio, se porterà dolore e se dovrà addirittura essere estratto chirurgicamente.
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Cosa sono i denti del giudizio?
I denti del giudizio sono i quattro molari più interni che nascono sulle arcate dentarie permanenti (cioè quelle costituite dai denti nati dopo la caduta di quelli da latte), più precisamente sono i due terzi molari inferiori e i due terzi molari superiori.
Il loro nome (“denti del giudizio”) deriva dal periodo della vita di una persona in cui iniziano a crescere e cioè attorno ai 18-24 anni, quindi tra la tarda adolescenza e la prima età adulta, ma si riferisce anche al giudizio estetico finale sulla dentatura.
Non è mai sicuro che i denti del giudizio si sviluppino in tutte le persone o, addirittura, è possibile che alcuni individui possano avere più di quattro denti del giudizio.
Non essendo fondamentali per la masticazione né per nessun’altra funzione specifica, nel momento in cui non nascono in armonia con il resto dell’arcata dentaria, ma anzi procurino dolore e danneggino la struttura degli altri denti, devono necessariamente essere estratti chirurgicamente da un dentista.
I denti del giudizio devono essere estratti tutti?
Come appena accennato, non tutti i denti del giudizio devono essere necessariamente estratti. Infatti quando uno dei terzi molari nasce e fuoriesce dal tessuto gengivale in tranquillità, senza sentirsi ostacolato dal dente accanto, può essere mantenuto in bocca senza preoccupazione.
Può capitare a volte che durante la sua nascita provochi dolore per diverso tempo, per esempio perché non ha spazio a sufficienza per fuoriuscire completamente dalla gengiva. In questo caso è possibile evitare di estrarlo, apportando alcune modifiche ai tessuti circostanti o cambiando alcune delle abitudini di igiene orale.
Infatti, se per esempio si ha una piccola parte di gengiva che impedisce al dente del giudizio di uscire, il tessuto gengivale in eccesso può essere rimosso permettendo così al dente di uscire evitando l’estrazione.
In altre circostanze, invece, l’estrazione del dente del giudizio risulta essere necessaria.
Infatti la nascita del dente del giudizio potrebbe avvenire con una tale angolazione da impedire di mantenere pulito (e quindi lontano da carie e altre malattie) il molare adiacente. In altre circostanze, invece, la posizione del dente del giudizio può causare profondi solchi paradontali, malattie gengivali o recessione della gengiva attorno al dente accanto.
Senza contare che se nella bocca non c’è abbastanza spazio per i denti del giudizio, questi possono cercare di nascere spingendo sui denti e tessuti circostanti causando forti mal di testa, mal di denti o dolori alle mandibole, che possono essere risolti solo con la rimozione chirurgica del dente del giudizio.
È da considerare, inoltre, che anche se il terzo molare è riuscito a fuoriuscire senza causare dolore ma senza un’occlusione appropriata, l’estrazione deve comunque essere presa in considerazione. Questo perché, considerando la sua posizione posteriore, risulta difficile da mantenere pulito permettendo così la proliferazione di batteri che possono causare carie e altre malattie paradontali.
Nel momento in cui il dente è riuscito ad uscire parzialmente dal tessuto gengivale, la sua rimozione è fortemente consigliata perché se vengono intrappolati dei batteri sotto ai tessuti molli che nascono sopra al dente del giudizio parzialmente uscito dalla gengiva, può svilupparsi un’infezione chiamata pericoronite.
Cosa fare quando stanno nascendo i denti del giudizio?
Quando i denti del giudizio stanno nascendo ed iniziano a manifestarsi i primi segnali dolore, è necessario affidarsi sempre al parere esperto di un dentista per valutare la propria situazione e verificare la presenza di eventuali sintomi quali dolore nella zona in cui si trova il dente che sta nascendo, gonfiore e arrossamento della gengiva e dolore durante la masticazione.
Nel momento in cui però non si ha la possibilità di recarsi immediatamente dal dentista, esistono alcuni rimedi facili e veloci che possono aiutare a ridurre il dolore almeno fino a quando non si riesce ad andare in uno studio odontoiatrico.
Tra questi rimedi c’è sicuramente quello di effettuare degli sciacqui della durata di trenta secondi circa con una soluzione salina in quanto il sale, grazie alle sue proprietà antisettiche, aiuta ad uccidere i batteri che provocano l’infezione.
Molto utile è anche utilizzare un gel dentale alla clorexidina, un disinfettante ad azione antisettica, che può essere spalmato sulle gengive doloranti per tre o quattro volte al giorno così da tenere sotto controllo il dolore e l’infiammazione.
Ricordiamo comunque che la soluzione migliore per affrontare questo problema, rimane sempre e comunque quella di prenotare una visita odontoiatrica e lasciare che se ne occupi uno specialista.
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