Salute

Wbc alti nel sangue: Cosa significa e Cosa fare

I leucociti (globuli bianchi o WBC, White Blood Cells) appartengono, insieme agli eritrociti (globuli rossi) ed alle piastrine, alla parte corpuscolata del sangue.

Si tratta di cellule complete, dotate di nucleo, membrana nucleare, citoplasma, membrana citoplasmatica ed organuli interni, che possiamo trovare nel sangue, nella linfa e nel midollo osseo.

Comprendono diversi sottotipi, distinguibili tra loro per vari aspetti morfo-funzionali, che sono:

  • linfociti (20-35%);
  • monociti (2-6%);
  • granulociti basofili (0-1%);
  • granulociti neutrofili (66%);
  • granulociti eosinofili (1-4%).

Dopo aver attraversato le parete dei capillari possono migrare verso le cellule dei tessuti circostanti, dove svolgono le loro funzioni biologiche, principalmente collegate alla risposta immunitaria dell’individuo nei confronti di vari agenti infettanti patogeni.

Nell’organismo, in condizioni fisiologiche, sono compresi tra 6000 e 9000 per millilitro di sangue circolante ed una loro variazione rappresenta un’importante indizio per differenti patologie, di cui alcune anche di notevole gravità.

WBC alti rappresentano un sintomo di molte malattie

Quando il valore dei globuli bianchi circolanti supera la soglia di 9000 si parla di leucocitosi, un disturbo molto frequente, spesso collegabile a processi infiammatori di carattere batterico, virale, parassitario o fungino. Vi sono anche casi in cui tale anomalia segnala l’insorgenza di malattie molto gravi, soprattutto a carico del sangue, come le leucemie.

Un WBC alto non deve immediatamente mettere in allarme, dato che, per le loro caratteristiche funzionali, i leucociti tendono ad aumentare ogni volta che un qualsiasi agente infettante viene a contatto con l’organismo. Infatti, partecipando alla risposta immunitaria, sono costretti a moltiplicarsi per essere in grado di offrire una efficace barriera protettiva contro i microrganismi patogeni.

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La cause dell’innalzamento di WBC alti nel sangue sono numerose.

– Infezioni urinarie: non tutte le infezioni batteriche determinano leucocitosi, ma alcune, come la febbre tifoide, provocano l’effetto opposto che prende il nome di leucopenia (carenza di globuli bianchi). Comunque in genere la leucocitosi si verifica in presenza di batteri infettanti, dato che l’organismo viene stimolato a produrre citochine pro-infiammatorie, che stimolano un’iperproduzione di globuli bianchi. Nell’ambito delle infezioni che interessano l’apparato renale, le più comuni sono la cistite (a carico della parete vescicale), l’uretrite (che interessa l’uretra), le nefriti e pielonefriti (che riguardano il rene stesso). In questi casi spesso sono presenti rialzi febbrili di una certa entità, accompagnati da brividi e da malessere generalizzato. Quando sono coinvolte soltanto le basse vie urinarie, si parla di IBU (Infezioni delle Basse vie Urinarie), altrimenti ci si riferisce ad infezioni delle alte vie urinarie.

– Infezioni respiratorie: si tratta di patologie batteriche che interessano le prime vie respiratorie, come i seni paranasali (sinusite), la gola (tonsillite), la laringe (laringite), la trachea (tracheite), i bronchi (bronchite) oppure i polmoni (polmonite). In tutti questi casi si nota una massiccia crescita del WBC.

– Infezioni dentarie: sono processi infiammatori non infettivi a carico dei denti, come ascessi o granulomi dentali, spesso accompagnati da febbre anche molto elevata, che incrementano la produzione di globuli bianchi.

– Infezioni cutanee: si tratta di infiammazioni non infettive che interessano vari distretti dell’apparato tegumentario e che, in ogni caso, causano un notevole innalzamento del WBC.

– Disidratazione: quando l’organismo introduce una quantità di liquidi inferiore a quella consumata, si instaura un processo di concentrazione della porzione corpuscolata del sangue, tra cui anche dei leucociti, con aumento del WBC.

– Influenza: è un’infezione di natura virale, prodotta da influenzavirus, oppure da rhinovirus in caso di raffreddore concomitante, che si manifesta con una sintomatologia estremamente varia, ma sempre accompagnata da una risposta immunitaria con innalzamento dei globuli bianchi.

– Epatite: in questo caso i virus (HBV) vanno a localizzarsi a livello epatico causando un’infiammazione generalizzata a tutto il tessuto del fegato; è una patologia molto seria che viene combattuta anche dalla presenza di un’alta percentuale di leucociti circolanti.

– Candidiasi: si tratta di un’infiammazione causata da miceti (Candida albicans) che si localizzano sulle mucose, soprattutto della bocca o degli organi genitali, e che generalmente è responsabile di un marcato aumento della quota di globuli bianchi, in particolare dei granulociti neutrofili.

– Toxoplasmosi: è un’altra parassitosi che colpisce principalmente individui immunodepressi, e che stimola i leucociti a moltiplicarsi in maniera esponenziale.

– Farmaci: determinati principi attivi di farmaci possono incrementare la moltiplicazione dei globuli bianchi; tra questi ci sono il cortisone, che stimola la produzione di granulociti neutrofili; il carbonato di litio, che provoca una lieve leucocitosi; l’eparina, che aumenta il WBC; la fenitoina, la carbamazepina ed il fenobarbital (antiepilettici), che causano aumenti generalizzati di globuli bianchi; la clozapina (antipsicotico) e la minociclina (antibiotico) che determinano un lieve incremento del WBC.

– Malattie autoimmuni: il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, il morbo di Basedow, le vasculiti, essendo patologie che interessano il sistema immunitario, possono produrre un innalzamento dei globuli bianchi.
– Malattie infiammatorie intestinali: si tratta di disturbi cronici su base infiammatoria, come la RCU (Retto Colite Ulcerosa) e il morbo di Crohn che causano lieve leucocitosi.

– Allergie: in presenza di una reazione allergica, acuta oppure cronica, si osserva un incremento della produzione di leucociti, soprattutto linfociti e granulociti neutrofili.

– Leucemie: sono tumori a carico del midollo osseo che alterano la produzione delle cellule sanguigne (ematopoiesi); si distinguono in base alla differente velocità con cui si manifestano (acute oppure croniche) oltre che a seconda del tipo di leucociti interessati (linfoidi o mieloidi). Sono causate dalla moltiplicazione incontrollata di un ceppo di cellule neoplastiche. La risposta immunitaria, non sempre possibile, consiste nell’aumento di WBC.

– Linfomi: classificati in Hodgkin e non-Hodgkin, sono patologie che interessano i linfonodi, la milza e le stazioni immunologiche diffuse. Quando è possibile, l’organismo reagisce potenziando la produzione di globuli bianchi.

Per controllare un WBC alto ci sono varie possibilità

Dopo una diagnosi certa sulla causa che ha prodotto l’innalzamento del WBC, è indispensabile affidarsi ad uno specialista del settore che, caso per caso, valuterà il tipo di terapia, farmacologica o chirurgica, per eliminare il problema a monte e di conseguenza anche le conseguenze a livello ematologico sulla popolazione dei leucociti.

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